martedì 26 gennaio 2010

Oggi a teatro: recensione del balletto "Il Lago dei Cigni"

Ciò di cui stiamo facendo una recensione è il balletto "Lago dei Cigni" a cui abbiamo assistito come scuola presso il teatro dell’Opera di Roma.

Almeno per quanto mi riguarda è stata totalmente una novità: non mi era mai capitato di assistere ad un balletto classico e confesso che non è stato facile capirne tutti gli aspetti. La scena è ambientata nel Nord Europa e al centro della scena troviamo il principe Sigfrido e Odette, una fanciulla che a causa di un incantesimo aveva di giorno le sembianze di un cigno. Scritto da Tchaikovsky tra il 1875 e il 1876, tranne che per un inizio stentato, ebbe un grande successo che ancora oggi si ripete. La storia narra che alla vigilia del suo ventunesimo compleanno il principe Sigfrido, mentre andava a caccia nei boschi, conosce Odette, la Regina delle fanciulle cigno che è prigioniera del mago Rothbart. Ci saranno varie vicende che complicheranno l’amore dei due fino al tragico epilogo della storia.

Assistere ad uno spettacolo del genere mi ha fatto vedere un mondo del tutto nuovo; ciò che mi ha più impressionato è stata sicuramente la maestosità del teatro dell'opera, tutto era meraviglioso: dai palchi dove assistevamo al balletto, alla bellezza degli arredi, al grande lampadario centrale che dominava il teatro. La scenografia era diversa per ogni scena ma sempre importante: andava da qualche albero che rappresentava le scene sul lago, ad un grande salone ricco di decori ed arazzi. Le coreografie hanno rappresentato danze di diverse provenienze europee. Tutto molto importante. I costumi erano vari per ogni personaggio: si andava dalla semplicità delle fanciulle cigno alla sfarzosità del costume di Rothbart. Posso dire che ogni personaggio aveva un trucco molto adeguato al proprio ruolo. Anche le luci che accompagnavano ogni scena erano molto significative e mettevano in risalto ogni particolare. La musica era la principale protagonista insieme alla danza e alla bravura degli interpreti di questo spettacolo. Dalla mia posizione avevo modo di vedere molto bene l’orchestra e ho potuto ammirare la bravura di tutti gli artisti che la componevano.

Nel complesso posso dire che è stata un’esperienza bella ed avvincente, anche se non sono sicuro di averne compreso tutte le particolarità fino in fondo. Posso dire però che è uno spettacolo a cui vale la pena assistere e che di certo dà soddisfazione.

Andrea Secchiero 2B.
Roma, 14 dicembre 2009.